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Dolori alla schiena e sana alimentazione: il legame (spesso sottovalutato)

Chi soffre di dolori alla schiena sa quanto questi possano influenzare la qualità della vita. Nella maggior parte dei casi le cause principali sono meccaniche o degenerative — discopatie, artrosi, posture scorrette, sovraccarichi — ma ciò che molti ignorano è che anche l’alimentazione può contribuire a mantenere o aggravare l’infiammazione che accompagna il dolore cronico.
Cibi sani

La relazione tra dieta e mal di schiena non è ancora del tutto definita, ma negli ultimi anni diversi studi hanno dimostrato che alcune scelte alimentari possono influire sul livello di infiammazione sistemica, sulla salute muscolare e articolare e sul peso corporeo, tutti fattori che incidono direttamente sul benessere della colonna vertebrale.

Alimentazione e dolore: cosa ci dice la ricerca

Oggi la scienza tende a considerare il dolore cronico come un fenomeno complesso, in cui entrano in gioco anche processi infiammatori di basso grado.Una dieta ricca di grassi saturi, zuccheri raffinati e cibi industriali tende a favorire questi processi, mentre uno stile alimentare più equilibrato — vicino al modello mediterraneo — può svolgere un ruolo protettivo.

Questo tipo di alimentazione, basata su pesce, verdure, frutta, legumi, cereali integrali e olio extravergine d’oliva, fornisce nutrienti antiossidanti e grassi “buoni” che aiutano a ridurre l’infiammazione e migliorano la risposta dell’organismo al dolore.

Il ruolo del peso corporeo

Un aspetto ben documentato è quello del peso corporeo.Il sovrappeso non solo aumenta il carico meccanico sulla colonna vertebrale, ma favorisce anche la produzione di sostanze pro-infiammatorie da parte del tessuto adiposo.Ridurre il peso, anche in modo graduale, può portare a un miglioramento significativo dei sintomi e della mobilità.

Nutrienti che possono fare la differenza

Alcuni nutrienti meritano una menzione particolare:

  • Omega-3 (pesce azzurro, semi di lino, noci): aiutano a modulare i processi infiammatori.

  • Vitamina D: fondamentale per il metabolismo osseo e la forza muscolare; nei casi di carenza documentata, la sua integrazione può migliorare il benessere generale.

  • Magnesio e potassio: supportano il tono muscolare e la funzione neuromuscolare.

  • Antiossidanti naturali (frutti rossi, verdure a foglia verde): proteggono i tessuti da stress ossidativo e degenerazione.

Cosa evitare

Non esistono “cibi miracolosi”, ma esistono scelte alimentari che, se ripetute nel tempo, favoriscono l’infiammazione:

  • eccesso di zuccheri e dolci industriali,

  • grassi idrogenati e fritti,

  • carni processate,

  • bevande zuccherate e alcol in eccesso.

Una dieta di questo tipo, unita a sedentarietà e sovrappeso, può diventare un terreno fertile per l’insorgenza o il peggioramento del dolore lombare cronico.

Esempio di giornata “amica della schiena”

  • Colazione: yogurt naturale con avena, frutti di bosco e semi di lino.

  • Pranzo: insalata di legumi, verdure miste e tonno al naturale.

  • Cena: pesce al forno con contorno di verdure e un filo d’olio extravergine d’oliva.

  • Spuntini: frutta fresca o una manciata di noci.

Semplice, equilibrata, e soprattutto sostenibile nel tempo.


L’importanza di un approccio integrato

L’alimentazione da sola non cura il mal di schiena, ma può diventare un alleato importante se inserita in un percorso terapeutico integrato, che comprenda:

  • esercizio fisico mirato,

  • fisioterapia personalizzata,

  • controllo del peso,

  • e, quando necessario, valutazione specialistica chirurgica.

Un corpo ben nutrito, in equilibrio e in movimento risponde meglio alle terapie e affronta con più efficacia le fasi di recupero.


Mangiare in modo sano non significa solo “stare attenti alla linea”: vuol dire ridurre i fattori che alimentano l’infiammazione e il dolore, migliorare la forza muscolare e proteggere la colonna nel tempo.È un investimento concreto sulla salute della schiena e sull’efficacia dei trattamenti, sia conservativi che chirurgici.

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Roberto Bassani Chirurgo Vertebrale

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