Ernia del disco: cosa sapere prima di un intervento chirurgico
- Roberto Bassani
- 29 set
- Tempo di lettura: 2 min
L’ernia del disco lombare o cervicale è una delle patologie più comuni della colonna vertebrale e colpisce ogni anno migliaia di persone. In molti casi può essere gestita senza chirurgia, ma in alcune situazioni l’intervento chirurgico diventa la soluzione più indicata per eliminare il dolore e recuperare la funzionalità.
In questo articolo rispondiamo alle domande più frequenti dei pazienti, per chiarire dubbi e offrire informazioni affidabili su ciò che è importante sapere prima di un intervento per ernia del disco.
Quando è davvero necessario l’intervento chirurgico per ernia del disco?
Non tutte le ernie richiedono un intervento. Nella maggior parte dei casi si preferisce un approccio conservativo:
fisioterapia mirata,
farmaci antinfiammatori,
infiltrazioni o trattamenti non invasivi.
La chirurgia è raccomandata quando:
il dolore persiste nonostante le cure conservative,
compaiono deficit neurologici come perdita di forza o sensibilità,
il paziente presenta difficoltà nel controllo di vescica e intestino (condizione rara ma urgente).
Quali tecniche chirurgiche esistono per l’ernia del disco?
Negli ultimi anni le tecniche si sono evolute, passando da approcci tradizionali ad altri mini-invasivi.
Microdiscectomia → la tecnica più diffusa, che rimuove solo la parte di disco erniato attraverso una piccola incisione.
Discectomia percutanea → ancora meno invasiva, indicata in casi selezionati.
Tecniche endoscopiche → permettono di operare con incisioni minime e un recupero molto rapido.
La scelta della tecnica dipende dalla posizione dell’ernia, dalla gravità dei sintomi e dalle caratteristiche del paziente.
Quali sono i rischi dell’intervento per ernia del disco?
Ogni intervento chirurgico comporta dei rischi, ma oggi le procedure sono estremamente sicure se eseguite in centri specializzati.Possibili complicanze possono includere:
infezioni,
sanguinamenti,
recidiva dell’ernia,
raramente danni neurologici.
L’esperienza del chirurgo e l’utilizzo di tecnologie avanzate riducono notevolmente la probabilità di complicanze.
Quanto dura il recupero dopo un intervento per ernia del disco?
La maggior parte dei pazienti si alza e cammina già il giorno successivo all’operazione. Il recupero varia in base all’attività quotidiana e lavorativa:
lavori sedentari → ritorno in circa 1-2 settimane,
attività manuali → recupero in 4-6 settimane,
sport → ritorno graduale dopo 2-3 mesi.
La riabilitazione fisioterapica gioca un ruolo chiave per riprendere mobilità e prevenire recidive.
L’ernia del disco può tornare dopo l’intervento?
La recidiva dell’ernia è possibile, ma piuttosto rara. Si stima che interessi meno del 10% dei pazienti. Le probabilità si riducono con:
esercizi di rinforzo muscolare,
controllo del peso,
postura corretta durante le attività quotidiane,
programmi di prevenzione personalizzati.
Cosa deve sapere un paziente prima di sottoporsi a intervento chirurgico per ernia del disco
Prima dell’intervento, è fondamentale:
discutere con il chirurgo i benefici e i possibili rischi,
comprendere la tecnica proposta e il percorso post-operatorio,
avere aspettative realistiche sui tempi di recupero.
Scegliere un centro specializzato in chirurgia vertebrale e affidarsi a un chirurgo con ampia esperienza nelle patologie della colonna sono i due fattori che più influenzano la sicurezza e il successo dell’intervento.
Conclusione
Un intervento per ernia del disco non è sempre necessario, ma quando indicato può restituire qualità di vita e libertà di movimento. Le tecniche mini-invasive hanno ridotto rischi e tempi di recupero, offrendo ai pazienti una prospettiva più serena. Informarsi correttamente e affidarsi a professionisti esperti è il passo decisivo per affrontare questo percorso con fiducia.
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