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La scoliosi: cos'è, come si diagnostica, i trattamenti e quando serve la chirurgia.


Scoliosi radiografia
Scoliosi gli interventi chirurgici - Ospedale Galeazzi Sant'Ambrogio - Centro di Eccellenza per la chirurgia della scoliosi


In linea generale la chirurgia della scoliosi (al 90%) è una chirurgia per correggere una “deformità”.

La chirurgia della scoliosi è per definizione una chirurgia “maggiore” ed invasiva (bisogna “smontare” e “rimontare” la colonna in una posizione adeguata facendo attenzione di non provocare danno al midollo) per questo motivo è bene sempre rivolgersi ai centri di eccellenza per questo tipo di chirurgia.

La scoliosi è di vario tipo

Il rischio di avere una scoliosi è del 30% se un genitore ne è affetto, del 50% se interessa entrambi i genitori. Oltre l’80% delle diagnosi vengono effettuate durante l’adolescenza.

o scoliosi per cui il ricorso a un tutore ortopedico non si è rivelato efficace in adolescenza. È assolutamente necessario indicare che la chirurgia per la scoliosi non è mininvasiva come invece tante volte viene erroneamente indicato.


INTRODUZIONE:

EPIDEMIOLOGIA E CLASSIFICAZIONE

La scoliosi è una deformità tridimensionale della colonna vertebrale che si manifesta attraverso una deviazione laterale del rachide sul piano coronale, associata ad una rotazione delle vertebre sul piano assiale. Sul piano sagittale inoltre si osserva frequentemente un'alterazione del bilancio globale, attraverso l’inversione delle curve toracica e lombare (ipocifosi ed ipolordosi).

Si riconoscono diverse classificazioni clinico-radiografiche a seconda dell’eziologia, dell’età della prima osservazione, della morfologia e delle possibilità di trattamento.





In base all’età, possiamo distinguere:

  • Early Onset Scoliosis (EOS), di cui fanno parte le scoliosi infantili (0-3 anni) e le scoliosi giovanili (4-9 anni);

  • Scoliosi dell’adolescente (10-18 anni);

  • Scoliosi dell’adulto (oltre i 18 anni).

In relazione all’eziologia, si possono differenziare in:

  • Idiopatiche (assenza di causa specifica, 80-85% dei casi);

  • Secondarie (associate a patologie neuromuscolari, endocrine o metaboliche);

  • Congenite (anomalie vertebrali singole o multiple che si verificano durante la vita intrauterina e causano una progressiva deviazione della colonna vertebrale).

La scoliosi idiopatica adolescenziale rappresenta la forma più comune: colpisce circa il 1-3% della popolazione e riguarda in 7 casi su 10 il sesso femminile. Il rischio di avere una scoliosi è del 30% se un genitore ne è affetto, del 50% se interessa entrambi i genitori. Oltre l’80% delle diagnosi vengono effettuate durante l’adolescenza. La progressione della curva scoliotica, infatti, avviene essenzialmente durante i periodi di rapida crescita strutturale: nelle ragazze corrisponde ad 1-2 anni prima e un anno dopo il menarca; più tardi nei ragazzi (circa 13-14 anni).


PRESENTAZIONE CLINICA E DIAGNOSI DI PAZIENTI AFFETTI DA SCOLIOSI


La presentazione clinica di un paziente affetto da scoliosi è caratterizzata da segni e sintomi peculiari, facilmente identificabili durante un esame obiettivo:

  • Dislivello delle spalle e del bacino, associato o meno ad una eterometria degli arti inferiori;

  • Asimmetria delle scapole;

  • Gibbo, esacerbato dalla flessione estrema del busto in avanti (Forward Bending test o test di Adams);

  • Asimmetria dei triangoli della taglia (lo spazio che si forma tra il busto e gli arti superiori stesi lungo i fianchi);

  • Sbilanciamento del capo.

Se la clinica è sospetta per una scoliosi, vengono eseguiti esami strumentali che consentono di misurare l’entità della curva e il grado di rotazione delle vertebre. La teleradiografia della colonna in ortostasi nelle proiezioni antero-posteriore e laterale deve comprendere anche il bacino, in modo da consentire una stima dell’età ossea del paziente attraverso il grado di ossificazione (grado di Riesser). Durante la crescita, la curva scoliotica può progredire per questo è importante conoscere lo stato di accrescimento, ai fini di valutare la durata e l’efficacia del trattamento.

La gravità della curva viene calcolata misurando l’angolo di Cobb. Generalmente angoli al di sotto di 10° non sono significativi; un angolo di Cobb compreso tra i 10° e i 20° definisce una scoliosi lieve che, nella maggioranza dei casi, non necessita di trattamento ma solo di osservazione clinica. Le scoliosi oltre 20° Cobb vanno invece trattate in modo proporzionale all’entità della curva.

Se non correttamente diagnosticata, soprattutto nei casi più gravi, l’evolutività non termina con lo sviluppo ma prosegue nel tempo, con importati ripercussioni sulla qualità della vita


I TRATTAMENTI PER LA SCOLIOSI

Le scoliosi superiori ai 20° Cobb necessitano di un trattamento per arrestarne l’evolutività.


Il trattamento con ortesi (corsetto) viene prescritto nelle deformità di grado moderato ed è indicato se il paziente mostra ancora un elevato potenziale di crescita o la progressione della curva si verifica rapidamente (almeno 5 gradi dopo 4-6 mesi dalla visita precedente). I differenti tipi di corsetto (Milwaukee, Lionese, Sforzesco ecc.) sono specifici e personalizzati sul tipo di curva.

Se è stata raggiunta la completa maturità scheletrica non vi è indicazione all’utilizzo del corsetto. La fisioterapia specifica da associare al trattamento incruento deve basarsi sull'autocorrezione tridimensionale della colonna, allenando le attività di vita quotidiana e la postura corretta attraverso l’educazione del paziente. Approcci scientifici con pubblicazioni indicizzate di efficacia sono Dobomed e FITS (Polonia), Schroth (Germania), BSPTS (Spagna) e SEAS (Italia).


INTERVENTO CHIRURGICO PER LA SCOLIOSI

L'intervento chirurgico si pone come indicazione per la correzione delle curve superiori ai 45-50 gradi in età adulta, o scoliosi per cui il ricorso a un tutore ortopedico non si è rivelato efficace in adolescenza. Il trattamento chirurgico ha, in genere, due obiettivi: arrestare il peggioramento e correggere la deformità della colonna vertebrale. L' intervento che tradizionalmente si propone è l’artrodesi strumentata posteriore, che prevede l’applicazione di impianti specifici (viti e barre) che permettono, attraverso l’utilizzo di osteotomie e manovre correttive, di manipolare il rachide e riportarlo verso una posizione più fisiologica possibile.




Pre e post operatoria - intervento di chirurgia della scoliosi
Scoliosi nell'adulto - La chirurgia va effettuata in centri specializzati


Questi interventi di chirurgia maggiore sono gravati da complicanze peri e post-operatorie e pertanto richiedono l’ausilio di un team multidisciplinare e vanno eseguiti in centri specializzati.

Identificare i soggetti con scoliosi in fase avanzata, quando la maturità ossea è già terminata, significa limitare la possibilità di correggere questa insidiosa malattia. Lo screening riveste quindi un ruolo fondamentale e permette di individuare la scoliosi in una fase precoce, quando la clinica può passare inosservata e il trattamento richiede metodi meno invasivi di un intervento chirurgico, necessario nei casi più gravi.




All'Ospedale Galeazzi Sant'Ambrogio, Centro di Eccellenza per la Chirurgia Vertebrale, si eseguono interventi complessi per correzione di grandi deformità con approcci meno (mini) invasivi per trovare un “compromesso” in soggetti più fragili o anziani



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